In ogni fase del ciclo di vita di prodotti specifici, ci sono aspetti sociali e ambientali che hanno un impatto sulle persone e sull'ambiente. La governance e la responsabilità delle aziende sono fondamentali per ogni fase della filiera.
Come punto di partenza abbiamo misurato le nostre emissioni e determinato il loro impatto sul clima. Anche le PMI, infatti, possono agire in linea con gli standard e le good practices esistenti come il Protocollo GHG.
Cos’è il GHG Protocol?
Il protocollo GHG stabilisce quadri standardizzati globali completi per misurare e gestire le emissioni di gas serra (GHG - greenhouse gas) da operazioni del settore pubblico e privato, catene del valore e azioni di mitigazione. Deriva da una associazione ventennale tra il World Resources Institute (WRI) e il World Business Council for Sustainable Development (WBCSD), inoltre collabora con governi, associazioni di settore, ONG, imprese e altre organizzazioni [1]
Il Corporate Standard classifica le emissioni dirette e indirette dell’azienda in tre scopes o ambiti (Figura 1):
- Scope 1 - emissioni dirette generate dall’azienda, la cui fonte è di proprietà o controllata dall’azienda,
- Scope 2 - emissioni indirette generate dall’energia acquistata e consumata dalla società
- Scope 3 - comprende tutte le altre emissioni indirette che vengono generate dalla catena del valore dell’azienda.
Figura 1 - Panoramica degli scopi del protocollo GHG e delle emissioni attraverso la catena del valore.
Si deduce, dunque, come nello scope 3 risieda la maggior parte delle emissioni di un'azienda.
La catena del valore si riferisce all'intero ciclo di vita di un prodotto o di un processo, compreso il materiale, la produzione, il consumo e i processi di smaltimento/riciclaggio, come definito in un rapporto del WBCSD [2].
In generale, un'analisi dei principali flussi commerciali globali mostra che le economie occidentali importano volumi significativi di emissioni, specialmente dall'Asia (vedi Figura 2).
Questo significa che le misure delle supply-chain messe in atto da relativamente poche aziende di consumatori finali in Europa e Stati Uniti possono influenzare il profilo delle emissioni delle economie asiatiche in crescita.
Figura 2: I primi 20 flussi di esportazione globale di CO2
È importante, quindi, anche per noi di Compass DHM projects, andare oltre le nostre operazioni dirette per misurare e influenzare le nostre emissioni attraverso la filiera.
Dal momento che sia i brand inclusi a nostro catalogo sia i nostri clienti hanno una dispersione geografica molto ampia, le azioni del terzo ambito 3 possono avere un impatto sul clima importante [3].
A monte si devono considerare le emissioni relative alla supply-chain (catena di fornitura):
- Beni e servizi acquistati
- Beni capitali
- Attività legate al carburante e all'energia (non incluse nelle emissioni operative dell’ambito 2)
- Trasporto e distribuzione a monte
- Rifiuti generati nelle diverse operazioni
- Viaggi d'affari
- Pendolarismo dei dipendenti
A valle, invece, occorre considerare le emissioni relative ai clienti:
- Trasporto e distribuzione a valle
- Eventuale lavorazione dei prodotti venduti
- Utilizzo dei prodotti venduti
- Trattamento di fine vita dei prodotti venduti
- Investimenti
In Compass DHM projects vari sono i progetti in corso di sviluppo: dalla produzione di prodotti e lo stoccaggio fino al loro trasporto in collaborazione con aziende che abbiano una politica attiva di sostenibilità ambientale.
Seguici per avere un’idea a 360° di tutti gli altri aspetti coinvolti nella nostra Race to Zero.
Fonti:
Figura 1: Copyright © World Resources Institute and World Business Council for Sustainable Development, September 2011 – “Corporate Value Chain (Scope 3) Accounting and Reporting Standard”
Figura 2: © 2021 World Economic Forum – “Net-Zero Challenge: The supply chain opportunity”
[1] https://ghgprotocol.org/about-us
[2] WBCSD, 2011 – “Collaboration, innovation, transformation”
[3] World Resources Institute & World Business Council for Sustainable Development, 2013 – “Technical Guidance for Calculating Scope 3 Emissions”